Per la serata che ha preceduto i festeggiamenti del 25 aprile 2013, è stata accuratamente organizzata dal Gruppo Alpini di Colere la presentazione ufficiale di un DVD che attraverso il racconto diretto di Paolo Belingheri  illustra la storia e l'esperienza di un giovane ragazzo colerese non ancora ventenne chiamato alle armi, strappato alla propria famiglia e mandato a combattere per la patria, senza adeguata preparazione e addestramento,  in terre lontane, ostili e sconosciute, insieme a migliaia di altri giovani come lui. 
La serata ampiamente documentata dal servizio fotografico sottostante realizzato da Umberto Belingheri, si è aperta con la deposizione di una corona d'alloro al monumento dei caduti di  Colere, dove la cerimonia del'alzabandiera ha reso omaggio non solo al sacrificio e al coraggio di chi ha pagato con la propria vita in nome della patria, ma anche al protagonista dell'intervista.
Paolo Belingheri  che ha presenziato a tutta la serata ricevendo attestazioni di merito e di stima da parte del Gruppo Alpini Colere, del rappresentante ANA provinciale  e del rappresentante Alpini Caduti e Reduci di Guerra, nel DVD racconta con precisione ed estrema lucidità tutta la sua vita militare, iniziando dalla partenza per il servizio di leva avvenuta del 10 gennaio 1942: nel successivo mese di agosto Paolo a bordo di apposito convoglio ferroviario, veniva mandato in Russia con molti suoi commilitoni. I combattimenti sulle rive del Don si alternavano ai lavori di preparazione delle trincee, mentre l'arrivo del rigido inverno e l'attacco dei russi mettevano a durissima prova la sopravvivenza dei soldati.  Nell'intervista vengono accuratamente raccontate la fasi della ritirata, con una marcia di 30 chilometri in condizioni climatiche terribili e con continui combattimenti fino al raggiungimento della città di  Nikolajewka. Da lì partiva l'ultima fase della ritirata, fino a Kharkov, da dove i pochi sopravvissuti furono costretti ad attraversare tutta la Germania per raggiungere l'Italia. Arrivato a Edolo, con il compaesano Domenico, il protagonista dell'intervista veniva mandato al Brennero a presidiare le frontiere, dove apprendeva la notizia dello storico armistizio dell'8 settembre 1943. Ripreso quindi il viaggio per tornare a casa, Paolo Belingheri veniva però fatto prigioniero nelle caserme di Merano ancora presidiate dai tedeschi, e con i commilitoni mandato a Katowice, in Polonia, a lavorare forzatamente per due anni  in una miniera di carbone. Successivamente veniva trasferito in Germania, nella regione della Rhur, dove la produzione di armi belliche giustificava i pesanti e quotidiani bobardamenti americani.
I prigionieri vennero poi abbandonati a se stessi fino a quando le truppe americane li presero in consegna.
Paolo Belingheri, liberato ufficialmente nel mese di aprile 1945, venne trattenuto in Germania fino ad agosto per mancanza di collegamenti ferroviari per l'Italia: raggiungeva finalmente la propria abitazione e i propri cari solo il 21 agosto.
La serata, con la calorosa partecipazione di tutta la popolazione colerese, ha inteso rendere affettuoso omaggio a Paolo Belingheri a cui la locale sezione Alpini tributa doveroso e fraterno riconoscimento.

 































































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